Torniamo ad occuparci del caso della scuola primaria Don Bosco di Bari dove i genitori di alcuni alunni hanno chiesto il trasferimento dei propri figli a causa della presenza in classe di altri bimbi non italiani. “Chiunque parla, mi ha dato fastidio perché è stato puntato il dito contro di noi senza sapere – racconta una mamma -. Non conoscono la vera motivazione. Lo stesso preside ha pubblicato un video dei bambini che entrano in classe il primo giorno di scuola, lui in primis deve dire la verità. La classe non era formata da 20 bambini, ma da 15, di cui 10 di colore e 5 italiani. Ho visto mia figlia impacciata, immobile. Avevo delle esigenze lavorative e ho optato per la mensa, ero disposta a sacrificarmi. Poteva mescolare le tre classi e dividerli”.
“Non è una questione di razzismo, mio figlio ha frequentato lo stesso istituto e ho avuto a che fare con stranieri – continua -. Le mamme di questi bambini si ribellavano perché si chiedevano come potessero imparare l’italiano, mentre nessuno ha pensato ad esempio a mia figlia che sarebbe rimasta da sola in classe nell’ora di religione. Mi hanno giudicato senza conoscermi, ci sono tanti i leoni da tastiera. Non ho nulla contro questi bambini, ma nella classe che ora frequenta mia figlia ci sono 3 bambini stranieri su 24. La mia richiesta iniziale era quella di spostare mia figlia dalla classe A alla classe C, non ho chiesto subito il nulla osta. Mi hanno detto che non era possibile, sono stati loro a cacciare mia figlia. Frequento questa zona, mi urta essere giudicata senza sapere la motivazione. Lo stesso Sindaco ha parlato, ma avrebbero lasciato i loro figli in quella classe? Non per una questione di razzismo, ma per l’insegnamento. Mia figlia deve andare a scuola per imparare, non per giocare”.