Se Mimmo non fosse caduto, rompendosi la testa, sarebbe stato ancora un invisibile. Nessuno aveva mai cercato di capire cosa succedesse a casa di quella famiglia “strana”. Mimmo e sua sorella Sara, soli da anni dopo la morte dei genitori. É stata lei a dare l’allarme ai vicini, che hanno chiamato il 118. Quando i soccorritori sono entrati in casa hanno trovato l’uomo riverso a terra, incastrato tra il lavello e il water. Mimmo era una maschera di sangue, farneticava cose senza senso. Tutt’intorno gli escrementi dei due fratelli. Una vita ad accumulare sapere: libri, giornali, ma anche indumenti e oggetti. Le condizioni igienico-sanitarie della casa al secondo piano di un normale palazzo di Gravina, erano pietose. Mimmo e Sara non erano conosciuti ai servizi sociali, intervenuti due giorni fa la prima volta. Non é chiaro se i due avessero un amministratore di sostegno. A detta dei vicini, un uomo, forse un avvocato, andava di tanto in tanto a visitare i due. Per il resto una vita solitaria, in un mondo lontano da quello comune. Gli assistenti sociali stanno approfondendo la situazione per trovare la soluzione migliore. Terremo i riflettori accesi, nel frattempo Mimmo é stato soccorso e trasportato in ospedale, dove viene sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. Sara, invece, visibilmente sotto shock per l’accaduto, é stata condotta in un luogo sicuro, in attesa di conoscere il suo futuro.
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- di: Raffaele Caruso
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