Numeri in crescita per Bari, ma anche tante strutture abusive venute alla luce a seguito di controlli. Questo è quanto emerge dal report di Federalberghi. Da ottobre 2023 ad agosto 2024, in base ai dati della piattaforma Paytourist, vi sono state 1 milione e 400mila presenze con 3.097 strutture ricettive registrate tra alberghiero ed extralberghiero.
“Siamo ben oltre il risultato complessivo dello scorso anno – le parole di Francesco Caizzi, vicepresidente nazionale e leader pugliese di Federalberghi -. Ma la novità vera sono le continue comunicazioni dal Comune sui vari interventi di controllo nel variegato settore dell’extralberghiero con azioni sanzionatorie e anche di chiusura di numerose attività. Dopo oltre dieci anni di battaglie ostinate e coerenti contro l’abusivismo ricettivo a Bari, talvolta frustrati dall’azione solitaria o fastidiosamente insidiati da pezzi di portatori d’interesse della città, finalmente cominciamo a vedere l’alba di un nuovo corso per il turismo cittadino. I primi segnali sono lanciati dallo stesso sindaco Vito Leccese con dichiarazioni che negli anni abbiamo letto solo nei comunicati della Federalberghi”. Il riferimento è al contrasto del fenomeno dell’abusivismo, che crea “una concorrenza sleale – aveva detto il primo cittadino nei giorni scorsi – rispetto alle attività che operano nel rispetto della normativa e delle regolamentazioni vigenti”.
L’amministrazione comunale, ottimizzando le opportunità statistiche della piattaforma Paytourist, ha attivato una task force della Polizia Locale dedicata, condotta dal comandante Michele Cassano dell’Annona, e un piano di intervento costante per azioni di controllo e attività di moral suasion nei confronti dei tantissimi operatori dell’extralberghiero: “Finalmente queste azioni – rimarca Caizzi -, coordinate dal Sindaco e dal direttore generale delComune, sono state programmate con la collaborazione di più assessorati, da quello al Turismo e Marketing Territoriale a quello al Commercio e Polizia Locale. I primi passi sembrano portare nella direzione giusta. Tutti noi godiamo nel vedere Bari Vecchia, il lungomare e altre porzioni di città invasi da migliaia di visitatori che parlano centinaia di lingue diverse, decantando il nostro mare e osannando la nostra focaccia, le nostre orecchiette e, in generale, la nostra gastronomia. Talvolta, però, questi fenomeni così massivi e repentini, se non governati, non potranno mai portare a un sistema turistico cittadino consolidato che porti stabilità, ricchezza e posti di lavoro duraturi. I pericoli di overtourism e/o di un “effetto bolla” sono dietro l’angolo.Per scongiurare tali insidie, oltre a continuare con l’azione repressiva e di controllo, si deve lavorare insieme imprenditori privati e assessorati coinvolti nella gestione del turismo e dell’accoglienza. La road map è questa: programmare per tempo le azioni di sistema e quelle di promozione e studiare a fondo i dati della ricettività che ci arrivano via Paytourist”.
“Per esempio – aggiunge Caizzi – si sta correndo il rischio che la ricettività extralberghiera (locazioni brevi, B&B, affittacamere, case vacanze), ora che si è convinta a ‘emergere’, attivi altri strumenti poco ortodossi per produrre ancoraevasione fiscale e danno erariale. In poche parole, dai dati si percepisce che probabilmente le presenze reali non siano equivalenti a quelle dichiarate ufficialmente (e regolarmente saldate con la tassa di soggiorno)”.
A tal proposito, emergono i primi dati sul balzello introdotto lo scorso anno in città. “La tassa di soggiorno riscossa da ottobre 23 ad agosto 24 ammonta – sottolinea Caizzi – a 3milioni e 100mila, dei quali 1milione e 400mila dagli alberghi (solo 38 strutture per circa 4mila posti letto) e 1milione e 600mila dall’extralberghiero (ben 3.032 strutture). I pernottamenti sono 1milione e 400mila, dei quali 570mila negli alberghi (solo 38 strutture) e 1 milione nell’extralberghiero (3.032 strutture)”.