I due video dell’omicidio della figlia 16enne Jessica e del tentato omicidio della moglie Tefta, compiuti nella casa di famiglia di Torremaggiore (Foggia) il 7 maggio 2023, sono stati proiettati ieri nell’aula della Corte d’assise di Foggia durante la seconda udienza del processo a carico del 43enne albanese Taulant Malaj. L’uomo è accusato di duplice omicidio volontario e tentato omicidio pluriaggravati. Oltre ad uccidere la figlia, Malaj uccise il vicino di casa Massimo De Santis perché riteneva, senza alcun fondamento, che l’uomo avesse una relazione con la moglie. Il primo video mostrato ai giudici fu registrato dalle telecamere dell’abitazione, l’altro con il cellulare di Malaj: in quest’ultimo compare anche il cadavere di De Santis su un pianerottolo del palazzo.
L’imputato è rimasto in aula soltanto pochi minuti: dopo pochi secondi dall’inizio dei video (che durano complessivamente 15 minuti) ha cominciato a gridare e a sbattere la testa contro le sbarre della cella. Il presidente della Corte d’assise ne ha quindi ordinato l’allontanamento dall’aula. I video sono stati mostrati su richiesta dei pubblici ministeri Sabrina Cicala e Antonio Laronga, a supporto della testimonianza di un carabiniere del Nucleo operativo della compagnia di San Severo, tra i primi ad arrivare sul posto e a svolgere le indagini. Le immagini, particolarmente cruente, riprendono sia i momenti della mattanza, immortalati dalle telecamere installate nell’abitazione da Tefta Malaj, sia il comportamento tenuto dall’imputato subito dopo il gravissimo fatto di sangue. L’uomo, infatti, filmò i cadaveri e la moglie agonizzante con il suo cellulare. Data l’atrocità delle immagini mostrate, la Corte ha stabilito che l’udienza si svolgesse a porte chiuse. In aula era presente anche la moglie Tefta, costituitasi parte civile anche per il figlio di 5 anni, che assistette alla violenza. La donna è assistita dall’avvocato Roberto de Rossi. Presenti, inoltre, l’avvocato Matteo Tenace, che rappresenta i familiari di Massimo De Santis, e l’avvocata Anna Grasso, costituita per la cooperativa ‘Il filo di Arianna’ contro la violenza di genere.
“E’ stata una udienza molto dura per la mia assistita che ha ripercorso con la mente quei drammatici momenti ed ha pianto per l’intera durata dei video – ha commentato l’avvocato De Rossi -. Sono stati momenti ad alto impatto emotivo, ma tengo a ribadire che Tefta Malaj non è animata da alcun sentimento di vendetta, ma da un legittimo desiderio di giustizia, soprattutto per la figlia Jessica. E’ fisiologicamente sotto shock, oggi acuito dalla visione dei video dell’omicidio, ma sta attraversando con grande determinazione un delicato percorso di sostegno psicologico”. Prossima udienza il 7 giugno.