Perquisizioni a Bari nell’abitazione di Saverio Ingraffia, avvocato siciliano e legale dell’ex giudice Giuseppe De Benedictis nel processo per corruzione in atti giudiziari e detenzione di un arsenale da guerra, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Caltasinetta per associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi (che vieta la ricostituzione del partito fascista). Secondo le indagini Ingraffia avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella creazione di un Osservatorio nazionale (di cui avrebbe dovuto far parte anche lo stesso De Benedictis) di controllo della magistratura.
Coinvolte anche altre persone, tra cui diversi esponenti di Avanguardia nazionale, l’organizzazione neofascista disciolta nel 1960. Ci sono alcune conversazioni tra Ingraffia e Adriano Tilgher, tarantino esponente di spicco di Avanguardia nazionale, dove si parla proprio di questo Osservatorio: l’obiettivo era quello di creare una sorta di banca dati sui magistrati per attaccarli se si fosse presentato il momento opportuno.