“La sentenza del Tar che riconosce l’operato dell’Ateneo è importante perché ribadisce un principio che potrà essere applicato anche ad altri casi”. Sono le parole del rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, sul caso del giovane laureato in Medicina dentale in Romania che aveva invocato il riconoscimento del proprio titolo di studio. L’ente e il Tar hanno respinto la richiesta perché i due percorsi formativi di studio non sono sovrapponibili. Sono tanti gli studenti che si recano in Romania o Albania dopo non aver superato il test di ammissione alle facoltà di Medicina e Odontoiatria, ma le possibilità di poter poi tornare a studiare a Bari e ottenere il trasferimento sono quasi pari a zero. Ad esempio per il corso di Medicina sono disponibili infatti solo 8 posti con 468 richieste di trasferimento presentate, un compito affidato alla commissione di valutazione delle istante per il rilascio di nulla osta al trasferimento che entro la prima metà di gennaio darà il proprio responso, seguendo alcuni criteri come la media dei voti riportati. I numeri sono decisamente più contenuti per Odontoiatria dove sono arrivate 35 richieste di trasferimento ad anni successivi al primo per quattro posti che non sono neanche stati coperti.
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- di: Raffaele Caruso
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