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Utilizzo improprio della legge 104, Skf licenzia operaio per la seconda volta: “Pedinato in maniera illegale”

7 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
7 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

“Dopo 15 mesi dal reintegro in fabbrica di Michele Glorioso, la SKF ci riprova e gli notifica, per lettera, un secondo licenziamento. Non contenta delle sentenze del Tribunale, che non riconoscevano alcuna giusta causa nel licenziamento di Glorioso, questa volta l’azienda adotta motivazioni ancor più pretestuose e grottesche, che mettono in discussione i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Infatti, a detta dell’azienda, Glorioso sarebbe colpevole di utilizzo improprio dei permessi della legge 104, di cui usufruisce da giugno 2023″.

A denunciarlo è il Comitato contro i licenziamenti. Michele Glorioso è l’operaio che fu licenziato dalla Skf, insieme a un suo collega, perché accusato di aver causato la perdita di una commessa importante per dei cuscinetti difettosi. Era tornato a prestare servizio nella stessa azienda dopo una lunga e faticosa vicenda giudiziaria, conclusa con il reintegro. La sua vicenda l’abbiamo seguito fin dai primi momenti, quando gli era stata recapitata la lettera di licenziamento e assieme ai colleghi e alla sua famiglia aveva lottato affinché gli venisse restituito il lavoro, tanto importante da rifiutare dei soldi durante la conciliazione. 

“La cosa ancora più grave è che l’azienda ha profumatamente assoldato un’agenzia di investigazioni private per pedinare Glorioso non solo nei giorni di permesso, ma anche in tutti gli altri e da ben prima che iniziasse ad usufruire dei permessi riconosciuti dalla legge 104 – si legge nella nota -. Il comitato contro i licenziamenti di Bari denuncia, ancora una volta, l’operato anti-operaio e anti-sindacale della azienda e denuncia la pratica illegale di pedinamento e controllo delle vite private dei lavoratori e delle lavoratrici. Il comitato contro i licenziamenti sosterrà anche questa volta le ragioni di Michele Glorioso e lo sosterrà nel tentativo di riottenere il suo posto di lavoro. Il comitato promuoverà, allo stesso tempo, iniziative di contro-informazione e di denuncia dell’operato di tantissime aziende nel barese. Facciamo appello ai lavoratori e alle lavoratrici, alle organizzazioni sindacali. a tutte le persone di fede democratica, per aiutarci a difendere ed estendere i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.