“I genitori preoccupati per le modalità con cui l’amministrazione comunale sta gestendo l’ampliamento della scuola dell’infanzia, con costruzione di un nuovo asilo nido sita nel plesso scolastico denominato Rosa Agazzi in Valenzano alla Via Cattaneo, intendono segnalare alle Autorità competenti possibili irregolarità nella conformità del progetto alle normative vigenti, nonché potenziali rischi per la sicurezza dei bambini e del personale scolastico”.
Inizia così la nota dei genitori dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia Rosa Agazzi dell’Istituto Comprensivo Statale Papa Giovanni XXIII-Capozzi-Galilei di Valenzano. “L’intervento in oggetto, oltre a presentare evidenti criticità sotto il profilo urbanistico e normativo, verrà realizzato mentre l’attività didattica è ancora in corso, con un cantiere attivo all’interno della struttura – si legge nel documento a firma di Vito Caggianelli, membro del Consiglio di Istituto e della Giunta Esecutiva -. Questa situazione solleva dubbi non solo sulla regolarità dell’operazione, ma anche sulla tutela della sicurezza e del benessere dei minori che frequentano la scuola. In particolare, la scelta del lotto individuato per l’ampliamento appare in contrasto con le disposizioni nazionali e regionali in materia di spazi minimi per le scuole dell’infanzia e degli asili nido, giacché, il Decreto Ministeriale 18 dicembre 1975, punto 2.1.2, stabilisce che per ogni sezione di scuola dell’infanzia debba essere garantita una superficie minima di 750 mq”.
“Poiché l’istituto ospita 4 sezioni, l’area necessaria risulta essere 3.000 mq. A ciò si aggiunge quanto previsto dalla Legge Regionale Puglia 10 luglio 2006, n. 19 e dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, secondo cui gli asili nido devono essere realizzati su lotti con una superficie minima di 1.500 mq. Pertanto, complessivamente, il progetto avrebbe dovuto prevedere almeno 4.500 mq, mentre il lotto individuato misura solo 3.500 mq, con un deficit di 1.000 mq – i riporta la nota -. Ǫuesto deficit potrebbe compromettere la qualità degli spazi destinati ai bambini, riducendo le aree ludico-didattiche e limitando la funzionalità della struttura. Inoltre, la mancata osservanza degli standard minimi previsti potrebbe configurare una difformità urbanistica, a meno che l’amministrazione non abbia ottenuto specifiche deroghe”.
“Si richiede pertanto un’urgente verifica della conformità del progetto alle normative vigenti, accertando se il Comune abbia ottenuto eventuali autorizzazioni per derogare agli standard minimi e quali siano le motivazioni alla base di tali scelte – si legge ancora -. Un ulteriore motivo di forte preoccupazione è rappresentato dalla gestione del cantiere, che sarà attivato mentre la scuola è ancora frequentata dai bambini e dal personale scolastico, esponendo tutti a potenziali rischi legati alla sicurezza e alla salubrità degli ambienti. Inoltre, la stabilità strutturale dell’edificio esistente potrebbe essere compromessa da scavi, vibrazioni e utilizzo di macchinari pesanti, mentre la presenza di polveri, detriti e rumori intensi potrebbe incidere sulla qualità dell’aria e sull’ambiente didattico, creando un contesto poco salubre per i minori. L’amministrazione comunale al riguardo, nel progetto complessivo, non ha considerato alcuna soluzione alternativa, come la delocalizzazione temporanea delle attività didattiche o l’organizzazione di un piano di lavori meno invasivo per la quotidianità dei bambini, come l’inizio dei lavori coincidente con la fine dell’anno scolastico”.
“La scelta di avviare un intervento così complesso senza prima garantire un ambiente scolastico sicuro e conforme alle normative appare del tutto inopportuna, oltre a sollevare interrogativi sulla trasparenza e sulla pianificazione dell’intero progettò. Per queste ragioni, si richiede con la massima urgenza: un’indagine amministrativa per verificare la conformità del progetto ai parametri normativi vigenti, con particolare riferimento agli standard minimi di superficie per le scuole dell’infanzia e gli asili nido; un sopralluogo tecnico da parte delle Autorità competenti (Vigili del Fuoco, ASL, Ufficio Scolastico Regionale) per accertare le condizioni di sicurezza e l’adeguatezza delle misure adottate per proteggere i minori e il personale scolastico; un chiarimento ufficiale da parte del Comune di Valenzano sulla gestione dell’intervento, sulle eventuali deroghe concesse e sulle misure previste per mitigare i disagi e i rischi per i bambini – aggiunge Caggianelli -. Pur riconoscendo la necessità di un asilo nido per il territorio, riteniamo che la sua realizzazione debba avvenire nel rigoroso rispetto delle normative vigenti, garantendo ai bambini spazi adeguati e sicuri”.
“La creazione di nuovi servizi è certamente un obiettivo importante, ma deve essere perseguito con una pianificazione attenta, basata su criteri di competenza e rispetto delle esigenze della comunità, evitando soluzioni approssimative che potrebbero compromettere la qualità dell’offerta educativa e il benessere dei minori – conclude -. Inoltre, è fondamentale che ogni intervento edilizio, soprattutto in ambito scolastico, venga realizzato garantendo il massimo livello di sicurezza e salubrità, evitando rischi strutturali e tutelando l’incolumità dei bambini, del personale scolastico e delle famiglie. La qualità degli ambienti scolastici, infatti, non può prescindere dall’adozione di misure idonee a preservare la salute e il benessere dei minori, assicurando loro spazi sani, confortevoli e conformi alle più rigorose prescrizioni igienico-sanitarie, anche durante i lavori di ampliamento o ristrutturazione dei locali scolastici. Per quanto sopra esposto, i sottoscritti confidano in un intervento tempestivo delle Autorità preposte al fine di garantire che i lavori vengano eseguiti nel pieno rispetto della normativa e della sicurezza dei minori”.