Torniamo ad occuparci della storia di Nicola Bisceglie, il 65enne che vive ad alcuni chilometri da Gravina. Un anno e mezzo fa l’uomo fu vittima di un brutto incidente stradale. Ha subito diversi interventi e ricoveri in riabilitazione. Da quel tragico momento è stato anche tracheotomizzato.
Raggiungerlo non è semplice, ogni giorno Nicola chiama ripetutamente il 118 per la pulizia delle cannule. Gli equipaggi limitrofi si recano così sul posto più volte al giorno, spesso lasciando scoperto il territorio per ore, anche perché a volte il 65enne perde le staffe e le operazioni così si prolungano nel tempo.
Dopo l’ultimo intervento finalmente è stata sostituita la prima cannula tracheostomica a dimora da due anni dopo l’incidente. La nuova cannula tuttavia è più stretta della prima, di conseguenza la controcannula si sporca e ostruisce di muchi e tessuti morti più facilmente. Ogni giorno ormai da mesi, il 118 è chiamato da Nicola più volte al giorno per esser aspirato e per la pulitura della controcannula.
Nessuna delle istituzioni sanitarie o municipali preposte ha provveduto a fissare una data per l’intervento risolutivo, nessuno si è prodigato per una fornitura mensile di controcannule da cambiare quotidianamente, nessuno ha predisposto un’assistenza domiciliare ad hoc quanto meno per evitare il più possibile l’intervento degli equipaggi del 118. Sul posto non c’è acqua corrente per cui vengono utilizzate le soluzioni fisiologiche, acqua ossigenata e amuchina per ripulire una delle due controcannule di cui dispone Nicola. Ogni intervento del genere, a sette chilometri, comporta un’oretta di tempo per aspirazione, ripulitura cannula, terapia. Se poi l’equipaggio giunge da Altamura o Poggiorsini la situazione si complica. Non è facile giungere in Contrada Pescara. Spesso sui dispatch è indicata via Pescara è ciò comporta altri problemi.
Una situazione bizzarra visto che Nicola deve essere operato. L’uomo necessita di un intervento urgente, ma non vuole lasciare la sua abitazione e i suoi animali per più di 24 ore. Il 65enne sarebbe disposto a farlo solo se qualcuno si prende cura del suo posto.
Rivolgiamo così un appello diretto ad Antonio Di Bello, coordinatore del 118 barese, responsabile del sistema emergenza-urgenza dell’Asl di Bari e primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Altamura dove Nicola viene trasportato, al direttore sanitario Danny Sivo, al direttore generale Antonio Sanguedolce e al sindaco di Gravina affinché si intervenga per risolvere una volta per tutte questa storia.