Un epilogo tragico per Nicola Bisceglie, il paziente tracheotomizzato che viveva in un podere nelle campagne di Gravina. Dopo quattro mesi dall’intervento alla trachea, le sue condizioni generali si sono aggravate fino al decesso. Il primo che ha tentato aiutare Nicola, nel lontano 2018, è stato il medico del 118, Francesco Papappicco che insieme alla sua squadra si recava nel container in cui viveva Nicola e provvedeva a ripulire la cannula, alcune volte sede di larve di mosca. L’intervento alla trachea era andato a buon fine, ma purtroppo negli ultimi mesi ha avuto problemi infiammatori e settici al radiche e al midollo. Condizioni che si erano aggravate ancora prima di effettuare l’operazione, con Nicola che provvedeva ai suoi animali girando col girello in campagna. Ci domandiamo come le cose sarebbero andate se l’intervento alla trachea si fosse fatto subito, senza aspettare i tempi della burocrazia che, come sempre diciamo, ammazzerà tutti insieme alla mancanza di empatia.