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Vertenza Baritech, accolto il ricorso di 50 dipendenti licenziati: azienda condannata a versare 10 mensilità

6 Luglio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
6 Luglio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Il giudice del Lavoro, Vincenzo Maria Tedesco, ha accolto la domanda risarcitoria avanzata da 50 lavoratori (degli oltre 150) della Baritech di Bari, dopo i licenziamenti comunicati a gennaio del 2023 e partiti nel mese successivo. Sono state liquidità in favore degli stessi 10 mensilità di stipendio, a titolo di danno non patrimoniale da perdita di chance.

Gli operai si sono rivolti al Tribunale del lavoro denunciando la nullità del licenziamento e il ristoro dei danni subiti. Pur ritenendo valido e legittimo il licenziamento legato alla cessazione dell’attività, il Giudice ha in ogni caso accolto le tesi difensive, ravvisando la violazione da parte della società del precetto civilistico di correttezza e buona fede. Da qui l’obbligo per l’azienda di versare ai 50 dipendenti che hanno presentato ricorso la somma equivalente a dieci mensilità.

“In sostanza la Baritech, ha affermato la sentenza, ha ingiustamente ingenerato nei lavoratori l’aspettativa di una continuità occupazionale nel sito produttivo, sistematicamente frustrata in quanto è stato acclarato che la società, nonostante le continue interlocuzione, aveva già deciso di procedere alla sola vendita del capannone, senza dipendenti – le parole del segretario generale della Camera del Lavoro di Bari, Domenico Ficco, e del segretario generale della Filctem Cgil metropolitana, Saverio Fraccalvieri -. Una condotta che è stata testualmente qualificata come un comportamento pluri-offensivo. Di contro le legittime aspirazioni dei lavoratori sono state ritenute meritevoli di tutela sotto forma di risarcimento danni per perdita di chances lavorative. La sentenza è innovativa sul piano giurisprudenziale, e rappresenta la condanna di un comportamento aziendale scorretto e illecito e il giusto riconoscimento delle ragioni dei lavoratori. Alcune imprese hanno smarrito il valore sociale del loro agire e giocano con la vita delle persone. Ci auguriamo che questa sentenza sia da monito. La dignità sarà definitivamente restituita ai lavoratori solo quando riusciremo a dar loro una seria prospettiva occupazionale”.