Si è tenuta questa mattina, nella sala giunta di Palazzo di Città, la presentazione dei dati relativi alle attività condotte nel corso del 2022 dal PIM – Pronto Intervento Minori, l’unità istituita dall’assessorato comunale al Welfare e dalla Procura presso il Tribunale per i minorenni, in rete con la Polizia locale e la Guardia di Finanza, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente in casi di abuso-maltrattamento, devianza ed evasione dell’obbligo scolastico di minori residenti o rintracciati nell’Ambito di Bari. All’incontro con la stampa, al termine del quale è stato rinnovato il protocollo operativo della durata di un ulteriore anno, sono intervenuti l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il procuratore Ferruccio de Salvatore, la prefetta di Bari Antonella Bellomo, il comandante provinciale della Guardia di finanza (I Gruppo) William Vinci, il comandante della Polizia locale di Bari Michele Palumbo e l’equipe del PIM, alla presenza dei responsabili dei servizi socio-educativi del Comune e dell’Ufficio scolastico regionale.
Il PIM, che opera sotto il coordinamento funzionale della Procura per i minori, è preposto allo svolgimento di accurate indagini di polizia giudiziaria e/o civili sul territorio comunale relative a fenomeni di abuso-maltrattamento, devianza, evasione dell’obbligo scolastico di minori che, oggetto di segnalazione, richiedano verifiche e interventi urgenti, anche al fine di prevenire situazioni di pregiudizio o fattispecie penalmente rilevanti. Nel 2022 l’unità operativa del PIM, costituita da un assistente sociale dell’assessorato al Welfare, due assistenti sociali dei Municipi, un agente di Polizia locale e due unità della Guardia di Finanza, è intervenuta su 160 segnalazioni, pervenute dalle Forze dell’ordine, dalla scuola, dai cittadini o dalle stesse famiglie, a fronte delle 120 dell’anno precedente. Lo scorso anno l’equipe del PIM hanno relazionato approfonditamente sulla situazione di 201 minori (157 nel 2021), consentendo alla Procura per i minorenni di proporre ricorso al tribunale aprendo ben 70 procedure. Diversi i casi in esame: da 13 abusi sessuali intrafamiliari (contro i 3 dell’anno precedente) ai 69 casi di trascuratezza genitoriale e incapacità educativa (a fronte dei 41 del 2021), ai tanti casi di maltrattamento con 52 casi di violenza assistita, oltre a situazioni di abbandono precoce degli studi e a diversi episodi di autolesionismo.
“In questo momento a Bari esiste un’importante sacca di disagio giovanile – ha esordito Francesca Bottalico -, dovuta sia a una crescente povertà materiale ed educativa sia a un generale indebolimento dei legami familiari ed educativi con il mondo adulto. Si registrano, di conseguenza, una sorta di analfabetismo emotivo di base, modelli sociali competitivi e un abuso di tecnologie senza controllo che, come dimostrano i dati del PIM ma anche le segnalazioni che arrivano dai nostri servizi sociali territoriali, determinano un aumento dei fenomeni di bullismo e di violenza, di autolesionismo e aggressività tra pari spesso accompagnati da uso di sostanze. In questo contesto il PIM, nato da una felice collaborazione tra assessorato comunale al Welfare, Procura dei minori, Guardia di finanza, Ufficio scolastico regionale e Municipi, ci restituisce una fotografia preoccupante e registra un incremento dei fascicoli, a riprova sia del disagio esistente sia dell’efficacia di questo strumento operativo, riconosciuto di recente come buona prassi nazionale dal Ministero di Giustizia e sempre più utilizzato dalle agenzie educative (scuole, centri sociali, ecc) in chiave preventiva per la tempestiva presa in carico dei minori. Colgo l’occasione per annunciare l’avvio di un nuovo programma educativo del Welfare che nei prossimi anni ci consentirà di investire oltre due milioni di euro in azioni di prossimità, rivolte specialmente agli adolescenti e alle loro famiglie, che vedranno gruppi di educatori e psicologi di strada impegnati in strada e nei luoghi di maggior aggregazione, dalle periferie al centro cittadino, per “agganciare” gli adolescenti più vulnerabili e problematici”.
“Per il quarto anno rinnoviamo il protocollo operativo di un servizio frutto della lungimiranza dell’amministrazione comunale che si avvale della collaborazione preziosa della Polizia locale e della Guardia di Finanza e del supporto attivo dell’Ufficio scolastico regionale, oltre che della professionalità degli operatori impegnati – ha spiegato Ferruccio de Salvatore -. Siamo orgogliosi che il lavoro del PIM sia stato indicato tra le bune prassi del Paese: è il riconoscimento del valore di una precisa modalità operativa finalizzata alla prevenzione e al contenimento del disagio di tanti bambini che spesso, raggiunta l’età adolescenziale, sfocia in condotte devianti se non criminali. Purtroppo a Bari, in linea con tante città italiane ed europee, sono aumentati i casi di criminalità minorile caratterizzati da particolare violenza, come rapine aggravate, lesioni aggravate e, in alcuni casi, anche omicidi. È espressione di un grave malessere che tocca le fasce più giovani della popolazione immerse in un mondo che lancia messaggi violenti, che respirano aggressività per strada, sul piccolo schermo, in rete e spesso anche in famiglia, che finiscono per scaricare sui loro coetanei, se non sui genitori, in particolare le madri, senza essere peraltro pienamente consapevoli degli effetti delle loro condotte. Se per un verso all’aumento della devianza bisogna opporre una sempre più forte azione di controllo del territorio da parte delle Forze dell’ordine e un intervento penale sempre più incisivo, per altro verso la risposta delle istituzioni deve innanzitutto tendere al contenimento delle cause del disagio, che è poi il cuore degli interventi del PIM. Prevenire comporta la capacità di individuare rapidamente le situazioni di malessere e i cursori della devianza per l’eventuale presa in carico dei minori, questo caso grazie a una forte sinergia tra istituzioni. Per questo crediamo fortemente nell’importanza del lavoro condiviso che la sottoscrizione di questo protocollo ribadisce. Il PIM è una realtà pulsante e positiva che sussume non solo una filosofia operativa ma anche una precisa strategia che ci consentirà di confrontarci al meglio con le innovazioni legislative in materia di famiglia e minorenni”.
“Anche se non partecipiamo direttamente alla sottoscrizione del protocollo – ha dichiarato Antonella Bellomo – i momenti di confronto con la Procura minorile e il Comune sono tanti e siamo testimoni dei risultati positivi di questa sinergia che ci piacerebbe fosse estesa in altre città pugliesi che registrano fenomeni analoghi. Abbiamo sempre più necessità di incidere sulla prevenzione investendo maggiormente in termini di risorse umane e progettualità in grado di mettere a fattor comune le diverse competenze impegnate”.
“La Polizia locale, che da sempre svolge un ruolo fondamentale sul territorio, è stata coinvolta sin dalle prime battute del progetto, cosa di cui ringrazio sia l’assessora Bottalico che il procuratore de Salvatore – ha sostenuto Michele Palumbo -. Molte delle criticità vengono rappresentate dai cittadini direttamente agli agenti di turno per strada o davanti alle scuole: anche di qui parte il percorso di valutazione ed eventuale approfondimento dei casi segnalati. Cercheremo di destinare un’altra unità al lavoro dell’equipe del PIM, come ci è stato chiesto, in modo da rafforzare l’efficacia del programma di interventi”.
“Noi siamo subentrati in corsa dedicando due unità al progetto – ha concluso William Vinci -. Una cosa che ci inorgoglisce molto perché dimostra come all’attività repressiva che generalmente portiamo avanti si aggiunge un lavoro di prevenzione prezioso al servizio di questa iniziativa molto efficace”.