Mentre era al lavoro, dalla sua postazione, si collegava a siti pedopornografici, inserendosi in una rete di pedofili con i quali condivideva video e foto raccapriccianti. L’id del computer è finito nel mirino della polizia. Il 54enne, originario della Gran Bretagna, raggiungeva il Salento per alcuni giorni alla settimana per conto di un’azienda di software per cui lavorava. I reati commessi risalgono al 2016. L’uomo si è reso irreperibile, ma è stato comunque condannati a 4 anni e 4 mesi dai giudici per le accuse di pornografia minorile e detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico.
La prima segnalazione, che ha fatto mettere in moto le indagini, è giunta da Bruxelles, poi confluita in Italia a Torino. Il dipendente durante le ore di lavoro si collegava sui suddetti siti e attraverso i registri delle presenza, si è risaliti agli orari di lavoro del 54enne. Del materiale è stato sequestrato dalla casa in cui l’uomo abitava quando era in Salento. Sono mille immagini di ragazzini ripresi mentre erano impegnati in rapporti sessuali. Immagini definite da chi le ha visionate “raccapriccianti”.
Subito dopo il rinvio a giudizio è stata emessa la sentenza in cui si prevede che l’imputato venga interdetto in perpetuo dai pubblici uffici attinenti alla tutela, curatela ed all’amministrazione di sostegno, dai pubblici uffici per cinque anni e e in perpetuo da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio in strutture frequentate da minori.