La Procura ha respinto la richiesta di patteggiamento di Francesca Ferri, l’ex consigliera comunale di Bari arrestata assieme al compagno Filippo Dentamaro per i presunti voti di scambio durante le elezioni comunali a Bari del 2019 e per infiltrazione mafiosa in quelle di Valenzano. I due sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e lo scambio elettorale politico-mafioso, accuse quest’ultime riferite solo alle elezioni di Valenzano, con il coinvolgimento del boss locale Salvatore Buscemi, affiliato al clan Parisi di Japigia. Ferri e Dentamaro ci hanno riprovato alzando la posta fino a 4 anni di reclusione, alla condizione di estromettere l’accusa di mafia che da sola prevede una condanna minimo a 10 anni di reclusione.
La notizia arriva all’indomani dell’udienza preliminare del processo in cui sono coinvolti 43 imputati. Per la presunta compravendita di voti per le Comunali di Bari, invece, è coinvolto, oltre a Ferri e Dentamaro, anche l’ex consigliere regionale ed attuale presidente del Foggia Calcio Nicola Canonico. In aula oggi della coppia presente solo Dentamaro. Il Comune di Bari si è costituito parte civile nella prima udienza, nella prossima, fissata il 9 giugno, si definiranno le scelte dei riti: 16 dei 43 imputati hanno chiesto il rito abbreviato.