Non si può non amare Bari, una città unica nel mondo. Qualcuno ha pensato però che la sua bellezza naturale potesse essere comprata entrando in un delirio di onnipotenza. Un discorso che si può estendere anche tranquillamente all’intera Puglia. Le ultime vicende politiche-giudiziarie sono l’emblema di questo pensiero. Il sistema Lerario, il sistema Maurodinoia-Cataldo, il sistema Olivieri-Lorusso, il sistema Pisicchio, i legami con la malavita, l’infiltrazione mafiosa nelle aziende municipalizzate, i parenti sistemati qua e là, la malasanità, incarichi inventati e tanto altro. Tutto alla luce del sole e in maniera “plateale”. I papponi si sono mangiati tutta la Puglia, frutto di un sistema addentrato ormai nella nostra terra. Cose che per altro noi denunciamo da diversi anni. Ci fa tanto sorridere ora fare i conti con il polverone che si è alzato, qualcuno ci aveva presi per pazzi. E allora cosa possiamo augurare alla nostra terra? Questa è la domanda che ci siamo posti parlandone con due giovani baresi e un uomo sul lungomare.
Aggressione razzista a Parco Rossani, processo bis per il 20enne Blasi: Corte d’Appello deve ricalcolare la pena
- di: Raffaele Caruso
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Editoriale
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