“Dovete andare a prendere di peso gli elettori da casa”. Questo è il contenuto di un audio inviato da Giacomo Olivieri, l’ex consigliere comunale arrestato con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso, a Michele De Tullio, dipendente Amtab, in occasione delle primarie del centrodestra del 2019. De Tullio, soprannominato “Sotto ghiaccio”, è lo zio di Tommaso Lovreglio, l’ex dipendente Amtab e il nipote acquisito del boss Savino Parisi, ritenuto l’aggancio di Olivieri per l’acquisto di voti dal clan Parisi. Tutti sono in carcere e sono coinvolti nella maxi inchiesta denominata Codice Interno.
Il retroscena emerge dall’esame del contenuto dell’IPhone sequestrato a Olivieri il giorno del suo arresto. Nel corso dell’interrogatorio che si è tenuto nelle scorse settimane, l’ex consigliere ha affermato di non essere a conoscenza dei rapporti dei suoi “compratori di voti” con i clan baresi. Una versione che stona con la ricostruzione dei fatti e con le intercettazioni.
“Giacomo sono Michele Amtab so che vi siete incrociati con mio nipote, stiamo alla grande. Il quartiere è con noi e anche tante altre persone, stiamo lavorando ancora”, il contenuto di un messaggio inviato da De Tullio a Olivieri il 24 febbraio 2019, mentre si stanno svolgendo le primarie del centrodestra alla Fiera del Levante. Olivieri sostiene la candidatura di Pasquale Di Rella. “Dovete prenderli di peso da casa e portarli ai seggi soprattutto alle 15”, risponde Olivieri.
“Giacomo noi lavoreremo tutta la giornata, non solo alle 3, sto già provvedendo io e mio nipote”, la risposta rassicurante di De Tullio. E Olivieri rimarca l’importanza della strategia. “Portate la gente al voto perché i collaboratori degli altri competitor stanno pagando gente nei pressi della Fiera, bisogna darsi da fare”, aggiunge. I due si sarebbero scambiati altri messaggi anche nei mesi successivi in occasioni delle Comunali. “La Maurodinoia mi sta mandando a chiamare ogni giorno li ho mandato a dire che non ho testa in questa campagna”, scrive De Tullio a Olivieri facendo spuntare nuovamente il nome della consigliera regionale ed ex assessora ai Trasporti.