“Non c’è verso di far funzionare il Welfare pugliese! Cambia l’Assessore, ma, la musica è sempre la stessa: scadente e stonata! Sono anni che denunciamo tutti i disservizi di cui sono vittime sacrificali le persone con disabilità. Nel giro di pochi anni abbiamo visto sensibilmente diminuire l’importo della misura di sostegno sociale, quello che volgarmente viene chiamato assegno di cura, da 1100 euro si è passati a 800 mensili. Con quelli, secondo il Welfare, dovremmo garantirci la possibilità di avere un cambio nella gravosa assistenza quotidiana, h 24, dei nostri cari ammalati. Peccato che con quella cifra, possiamo pagarci al massimo 4 ore giornaliere. Ne restano sempre altre 20 sulle nostre spalle. Ma attenzione, nessun problema”.
Inizia così il comunicato di Uniti si può, le associazioni per persone con disabilità. “l Welfare sopperisce, secondo esso, con il bonus caregiver di 1000 euro non mensili, ma una tantum, sostenendo, con una gran faccia tosta, di aver raggiunto questo risultato in accordo con le Associazioni – continua -. Per dirla volgarmente: cornuti e marciati! Per dover correggere le storture del PRO.VI. e altre brutture prodotte dal Welfare, abbiamo dovuto presidiare la Presidenza della Regione Puglia occupandola per 4 giorni e notti, dal 13 al 16 luglio 2021, pensavamo di aver raggiunto degli accordi, come si conviene fra galantuomini, ma, naturalmente, ancora una volta la nostra fiducia è stata tradita. Il grande popolo delle persone con disabilità pugliesi è ormai conosciuto e schedato: tanti i decessi che però non portano allo scorrimento delle graduatorie o all’apertura di nuove finestre per chi è sopravvenuto in condizione di disabilità. Le erogazioni delle misure di sostegno, anziché essere calendarizzate e pagate con regolarità, sono sempre frutto di estenuanti richieste di celerità che, puntualmente, cadono nel vuoto, costringendo le famiglie ad attese estenuanti e grandi difficoltà nella gestione del proprio congiunto ammalato”.
“Cosa chiediamo? Stante lo stato di emergenza prorogato a livello centrale: I) Proroga dell’assegno di cura fino a Giugno 2022; 2) Studio e programmazione del nuovo bando che dovrà essere pubblicato nella prima settimana di luglio, sempre che lo stato di emergenza non sia prorogato sino a dicembre 2022. In quel caso chiediamo di andare in continuità col contributo Covid 19 sino a dicembre 2022, consentendo ai nuovi casi di accedere al contributo attraverso finestre dedicate; 3) Istituzione dell’Albo regionale dei caregiver, che prescinda dalla valutazione ISEE, perchè chi parla di ISEE vuoi dire che non ha compreso che il tempo dedicato da chi assiste, toglie tempo alla propria vita, al proprio lavoro, alla propria salute, al proprio equilibrio psichico e dunque non può e non deve essere sottoposto ad alcun vincolo: si è caregiver sempre e comunque!!!”.
“Ci chiediamo, se i componenti il Consiglio regionale siano a conoscenza di questa gestione totalmente priva di rispetto e di buon senso del Welfare perché il Consiglio regionale è chiamato a votare ciò che il Welfare produce e se il Welfare genera provvedimenti grossolani e mediocri, deve porre il proprio veto, altrimenti si rende complice di azioni indegne per un Paese civile – conclude -. Chiediamo a tutti i Consiglieri regionali in causa, di prendersi le proprie responsabilità, e di far intervenire una nostra delegazione, durante il Consiglio, al fine di prendere contestuali decisioni che abbiano carattere immediatamente operativo”.