Torniamo ad occuparci del nuovo concorso della Sanitaservice. In redazione ci sono arrivate alcune segnalazioni anonime che accendono ancora una volta i riflettori sulle assunzioni della società che si occupa di pulizie e ausiliariato al Policlinico di Bari tra cellulari in sala, zero controlli, domande apparse su Telegram e risposte non sigillate.
“Io voglio la verità su questo concorso, possiamo fare i nomi perché loro sanno chi entrerà e vincerà – racconta Gianni dopo essere stato estromesso dal concorso -. Sono arrivato nella sede del concorso, il telefonino mi è stato tolto ed è stato messo in una busta, io sono entrato con lo smartwatch, sono stato tra gli ultimi ad entrare e sono andato sulla gradinata. Potevo chiamare chiunque e farmi aiutare con le risposte, ma non l’ho fatto. Il foglio con le risposte le abbiamo consegnate ad alcuni ragazzi con le casacche e non sono state sigillate, cos come il primo foglio con i dati sensibili. Poi non c’erano le Forze dell’Ordine, il mio sospetto è che il mio punteggio non è quello che mi è stato assegnato. Sfido le Istituzioni e chi è passato a fare anche un test, sulla Sanitaservice sappiamo da tempo cosa si dice e nessuno vuole indagare. Poi dicono che i giovani devono avere fiducia delle Istituzioni, ma come si fa a farlo. Sono convinto di aver fatto un punteggio alto, diverso da quello che risulta. Non sappiamo quello che è successo nelle 48 ore passate tra la prova e la correzione dei test”.
“Ho richiesto di accedere agli atti e sono pronto ad andare in Procura per denunciare – continua Gianni, 33enne e padre di due figli -. Ho intenzione di andare avanti fino in fondo. Ho studiato tanti mesi, mi hanno fatto sentire un ignorante. Non volevo nemmeno farlo il concorso perché sapevo che i posti erano già assegnati, ne ero sicuro. Ma nel 2023 andiamo ancora avanti con le raccomandazioni. Vediamo chi passa il concorso con un controllo vero. Poi sono sempre le solite famiglie, come se fossero dinastie, ma nessuno fa niente. Sono stato due giorni a piangere, non ho mangiato e non volevo uscire di casa per come mi hanno fatto sentire. Quando sono uscito ero convinto di aver fatto massimo 3-4 errori, invece risulta che ne ho fatti 16”.