“Zia, papà ha ucciso mamma. Corri”. Così il figlio maggiore di Vincenza Angrisano avvisò la sorella della vittima dell’omicidio avvenuto per mano del padre, il 51enne Luigi Leonetti. Questo è ciò che emerge nell’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip di Trani. Il piccolo, inoltre, avrebbe anche riferito che i genitori litigavano spesso, soprattutto da quando la donna aveva posto fine al matrimonio.
Dall’ordinanza emerge anche come il 51enne abbia premeditato l’omicidio. “Nelle sue dichiarazioni non tralasciava di aggiungere di aver serbato il proprio intendimento omicidiario, non nascondendo che questo pensiero aveva attraversato la sua mente” scrive il gip, ricostruendo quanto successo lo scorso 28 novembre ad Andria. La donna, poco prima di morire, avrebbe riferito al marito che sarebbe andata via per prendere il piccolo dei figli da scuola e non sarebbe più tornata. La donna, però, per esigenze del figlio, ha fatto ritorno a casa, ed è sull’uscio del bagno che l’uomo l’ha accoltellata.
Il primo a chiamare i soccorsi è stato proprio il 51enne. Al telefono ha detto che la moglie stava per morire, ma secondo il gip ha anche aggiunto anche “di non volerle dare soccorso, affermando per ben tre volte non mi interessa aiutarla”. All’arrivo del 118 ha poi ammesso di averla accoltellata. Per il gip aveva premeditato tutto sin dal 23 novembre, giorno in cui la donna era finita in ospedale per gli schiaffi avuti dal marito.
“Da quel momento in poi, particolarmente durante le sue ore lavorative, il 51enne dichiarava di aver sedimentato l’idea di uccidere sua moglie. Non aveva ben chiaro il momento, né il luogo, né la modalità, ma questo pensiero si era riproposto più volte nella sua mente. Aveva pensato di ucciderla mentre la stessa stava dormendo sul divano in cucina, aveva pensato, comunque, di ucciderla in qualche modo. Il tutto poi era stato ancor più sostenuto dal fatto che la donna gli aveva comunicato il giorno prima di aver preso in affitto un appartamento e che si sarebbe trasferita dal 20 dicembre” si legge nel provvedimento.