Tre giorni di angoscia. Lo abbiamo cercato ovunque, alcuni parenti sono andati dai Carabinieri, che li avevano tranquillizzati dicendo che era stato portato in una struttura. Servizi sociali e Asl non ne sapevano nulla. Nessuno degli operatori era andato a prenderlo. Siamo stati tutto il tempo in contatto con una nipote. Stamattina, quando qualcuno aveva iniziato a pensate al peggio, Alessandro, l’imprenditore dal quale avremmo dovuto portarlo venerdì, ci ha detto di essere andato a prendere Mimmo Arganese giovedì mattina. Un gigantesco malinteso, risolto nel migliore dei modi, soprattutto a sentire il breve videomessaggio di zio Mimmo, che andremo a trovare in questi giorni per assicurarci delle sue condizioni di salute e vedere la casa che ha preso il posto del luogo che aveva adibito a sua abitazione. Scoperta dunque l’identità dell’uomo con il cartellino che aveva caricato Mimmo in una Smart bianca parcheggiata non lontano dal bar nelle cui vicinanze Arganese passava la maggior parte del suo tempo. Speriamo che oltre a un lavoretto e una casa dignitosa, ora finalmente zio Mimmo possa scacciare anche i suoi fantasmi.